Inflazione in Italia rischia di salire fino al 6%, l’allarme della Confesercenti

A marzo 2024 in Italia l'inflazione torna a crescere su base annua oltre l'1%

Nel 2022 in Italia il carovita e l’impatto negativo sui consumi potrebbero essere rilevanti a causa dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. A farlo presente è stata la Confesercenti che, nel fornire una previsione sull’impatto del conflitto sull’economia italiana, non esclude che l’inflazione nel nostro Paese possa schizzare al 6%.

Mentre i minori consumi nel 2022 in Italia potrebbero toccare i 4 miliardi di euro. Oltre al carovita, inoltre, la guerra in Ucraina potrebbe avere effetti negativi pure sui tassi di interesse. Nonché sul turismo considerando che la spesa dei viaggiatori russi si attesta a 2,5 miliardi di euro.

Rischio di aumento dell’inflazione da prezzi energia e materie prime

Secondo l’Associazione degli esercenti, l’inflazione nel 2022 in Italia potrebbe schizzare al 6% a causa dei maggiori costi sia per l’energia, sia per le materie prime importate. A partire dal petrolio e passando per il grano. Ed il tutto mentre proprio ieri in Italia sull’approvvigionamento di gas è scattato lo stato di pre-allarme.

Mentre l’aumento dei tassi di interesse potrebbe impattare negativamente sul costo del credito bancario erogato alle imprese. Il possibile calo dei consumi stimati dalla Confesercenti, a causa della guerra, è stato stimato escludendo le spese incomprimibili, ovverosia quelle relative ai carburanti ed alle bollette di luce e gas.

La Confesercenti chiede l’avvio di un percorso di concertazione antinflazionistica

Interventi adeguati e urgenti potrebbero evitare questo scenario. Con la Confesercenti che in merito propone di avviare in Italia un percorso di concertazione antinflazionistica. E questo, in particolare, sulla base dell’esperienza già maturata nel 1992-1993.

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