Petrolio da gennaio 2021, via libera Opec+ all’aumento della produzione giornaliera di greggio
Brent a 49,31 dollari al barile, in aumento dell’1,23% rispetto alle quotazioni della vigilia. E WTI a 45,91 dollari al barile con un rialzo dello 0,59% rispetto alla chiusura di ieri sui mercati internazionali delle materie prime. Sono queste al momento in data odierna, venerdì 4 dicembre del 2020, le quotazioni del petrolio dopo che, riferisce il sito Agi.it, il cartello Opec+ ha trovato un accordo sui livelli di produzione a partire dal prossimo mese di gennaio del 2021. In particolare, l’intesa prevede una riduzione dei tagli della produzione giornaliera di petrolio da 7,7 milioni a 7,2 milioni di barili.
Negoziati Opec+ più difficili del previsto tra i paesi esportatori di greggio
L’Opec+, che è rappresentata dal cartello dei paesi esportatori di petrolio appartenenti al cartello dell’Opec, con l’aggiunta della Russia, ha trovato l’intesa sulla riduzione dei tagli alla produzione dopo negoziati che sono stati tutt’altro che semplici al fine di arrivare poi ad un’intesa.
In particolare, la riduzione dei tagli alla produzione di petrolio è stata decisa in base alle attese di un contenimento della pandemia di coronavirus anche in vista dell’imminente somministrazione dei vaccini. A dimostrazione delle difficoltà dei negoziati, da parte dell’Opec+, il cartello del greggio, riporta il sito Internet rinnovabili.it, ha deciso che ora il meccanismo di revisione delle quote avverrà attraverso riunioni dei paesi produttori su base mensile.
L’impressione, quindi, è che sui livelli di produzione del greggio nei prossimi mesi si continuerà a navigare a vista. E questo anche considerando il fatto che, nonostante sia atteso l’arrivo dei vaccini anti-Covid, non è ancora scongiurata su scala globale una terza ondata di contagi da coronavirus.
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