Crisi dei semiconduttori, ecco come l’Unione Europea vuole correre ai ripari

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Sulla crisi dei semiconduttori l’Unione Europea punta a ridurre la dipendenza dall’Asia per quel che riguarda gli approvvigionamenti. E per farlo punta a mettere sul piatto quasi 50 miliardi di euro. Le risorse Ue sono così distribuite: 30 miliardi di euro sono già previsti dai PNRR e dai bilanci nazionali. Un fondo da 5 miliardi di euro per le start-up, e 12 miliardi di euro di fondi pubblici.

Ecco come l’Unione Europea vuole correre ai ripari sulla crisi dei chip

In particolare nella giornata di domani, martedì 8 febbraio del 2022, è attesa al riguardo la presentazione dell’European Chips Act da parte di Thierry Breton che è il commissario europeo per l’Industria.

Nel dettaglio il piano Ue, in accordo con quanto è stato riportato da ilfattoquotidiano.it, prevede il raddoppio della produzione europea di chip rispetto al totale su scala globale. Ovverosia, passare dall’attuale 10% al 20% entro la fine del decennio.

L’European Chips Act per raddoppiare la produzione di chip entro la fine del decennio

L’European Chips Act, oltre che su una dotazione finanziaria pari a quasi 50 miliardi di euro come sopra indicato, si basa pure su nuovi impianti ed anche su nuove regole commerciali. In modo tale che, arrivando al 20% della produzione di chip a livello globale, l’Europa nel comparto dei semiconduttori possa davvero avere un peso.

E soprattutto evitare a lungo termine i problemi visti negli ultimi mesi per quel che riguarda l’approvvigionamento di chip. E questo anche considerando che nei prossimi anni la domanda di chip è destinata ad aumentare a fronte di incertezze di natura geopolitica che di certo non aiutano.

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