Se ti arriva l’avviso bonario dell’Agenzia delle Entrate ecco come sfruttare la definizione agevolata
Corposa riduzione delle sanzioni per gli avvisi bonari. Quelli inoltrati dal Fisco a seguito dei controlli automatizzati sulle dichiarazioni. E questo grazie, in particolare, alla Legge di Bilancio del 2024 del Governo italiano guidato dalla premier e leader di Fdi Giorgia Meloni. Vediamo allora come sfruttare al massimo questa nuova definizione agevolata.
Per gli avvisi bonari il Governo italiano di centrodestra, con la Legge di Bilancio del 2024, ha introdotto la definizione agevolata. Ovverosia un corposo sconto sulle sanzioni. Anche al fine di tener conto dell’attuale situazione economica. Prima a causa della pandemia di Covid, e poi con la spirale negativa che si è innescata con il caro energia.
Al riguardo l’Agenzia delle Entrate, con la Circolare numero 1 del 13 gennaio del 2024, non si è fatta cogliere impreparata. Proprio al fine di recepire tempestivamente la misura agevolativa. La Circolare con le istruzioni sulla definizione agevolata degli avvisi bonari, infatti, porta la firma del direttore dell’Amministrazione finanziaria dello Stato.
Se ti arriva avviso bonario dell’Agenzia delle Entrate? Ora c’è un forte sconto sulle sanzioni
E si riferisce, per i controlli automatizzati, alle comunicazioni relative alle dichiarazioni degli anni di imposta 2019, 2020 e 2021. Con il vantaggio, per le imposte non versate o non versate in ritardo, di beneficiare di una riduzione delle sanzioni. Che grazie proprio alla manovra del Governo italiano scendono al 3%. Rispetto alla sanzione ordinaria che invece è pari al 10%.
Quindi, se ti arriva avviso bonario per gli anni di imposta sopra indicati, le sanzioni sono soggette al ricalcolo. Passando come detto dal 10% al 3%. Mentre sono dovuti per intero gli interessi e le somme aggiuntive. Unitamente alle imposte e/o ai contributi previdenziali da versare.
Quali comunicazioni rientrano nella riduzione delle sanzioni dal 10% al 3%
Rientrano nella definizione agevolata tutte le comunicazioni recapitate successivamente alla data dell’1 gennaio del 2024. Che è quella di entrata in vigore della Legge di Bilancio approvata alla fine del 2022. Così come rientrano nella definizione agevolata tutte quelle comunicazioni per le quali, alla data dell’1 gennaio del 2024, non sono scaduti i termini per il versamento delle somme dovute. Ovverosia un termine di 30 giorni che raddoppia a 60 giorni quando l’avviso bonario del Fisco è telematico.
Si rientra nella definizione agevolata pure in caso di lieve inadempimento, ecco come
In più, il contribuente rientra nella definizione agevolata, per gli avvisi bonari, anche quando, per i versamenti dovuti, c’è stato un lieve inadempimento. Ovverosia quando la tardività delle somme dovute, o della prima rata, non supera i sette giorni. E lo stesso dicasi per il tardivo versamento di una rata, diversa dalla prima, entro il termine di versamento della rata successiva.
Nonché per i versamenti insufficienti per una frazione non superiore al 3%, rispetto all’importo della rata o della somma dovuta, e comunque nel limite di 10.000 euro. In tutti gli altri casi, invece, il Fisco applica le ordinarie disposizioni che sono previste. Sia in termini di applicazione delle sanzioni, sia per le procedure di riscossione.
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