BTP a Rendimento Certo: I Risparmi Sono Al Sicuro?
Quando parliamo dei Titoli di Stato e, nello specifico, dei BTP (Buoni del Tesoro Poliennali), ci riferiamo ad obbligazioni che garantiscono un rendimento certo e sono protetti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF).
Sono titoli che si possono comprare facilmente e sono accessibili a qualunque tipo di risparmiatore, un modo di investire i propri soldi senza preoccuparsi di volatilità ed andamento dei mercati.
Quindi si, i BTP sono strumenti sicuri: ma con che percentuali di profitto? Proviamo ad entrare nel dettaglio.
Titoli di Stato: Cosa Sono?
Le obbligazioni che ogni governe emette per finanziarsi sul mercato, prendono il nome appunto di Titoli di Stato.
Quando vengono emessi, queste obbligazioni possono essere acquistati direttamente in Borsa (sfruttando, senza commissioni ad esempio, le piattaforme di trading CONSOB) o privatamente presso gli istituti di credito (saranno in questo caso previste delle commissioni).
Per trovare i titoli emessi dal Governo italiano, dobbiamo fare riferimento al segmento MOT della Borsa Italiana di Milano: all’interno del MOT sono presenti tutti i titoli di stato rilasciati, compresi anche i citati BTP.
BTP: I Buoni Del Tesoro Poliennali
Questo tipo particolare di obbligazione statale, chiamati per esteso Buoni del Tesoro Poliennali, si compongono di una quota (cedola) fissa che viene pagata ogni 6 mesi.
Per ricavare il valore della cedola fissa nei BTP bisogna considerare che si tratta di una percentuale equivalente ad una somma di denaro pari alla percentuale stessa moltiplicata al valore nominale (di solito pari a 1000 euro).
Alcuni Esempi di Buoni del Tesoro Poliennali
Lo slogan sembra molto invitante, d’altronde si tratta di risparmi con rendimento certo garantito dallo Stato.
Proviamo a fare un esempio usando uno dei BTP più acquistati sul mercato, quello relativo al Buono del Tesoro Poliennale con scadenza nel 2067.
In questo caso, il titolo ha una cedola fissa pari al 2,8%: ciò significa che ogni anno lo Stato dovrà 28 euro (lordi) al risparmiatore fino alla scadenza del titolo (appunto, 2067).
Come abbiamo detto prima, però, la quota fissa del BTP viene pagata ogni 6 mesi: quindi, per essere precisi, lo Stato salderà 14 euro ogni sei mesi (metà del valore della cedola).
Oltre al Buono del Tesoro Poliennale con scadenza nel 2067, un altro BTP che sta riscuotendo molto successo è quello con scadenza a marzo del 2036.
BTP che Rendono Meno
Per questo titolo specifico abbiamo una durata minore ed anche una cedola più bassa rispetto al precedente esempio: in questo caso si tratta dell’1,45%.
Per questo BTP il Governo pagherà a chi lo possiede, 7,25 euro per ogni Buono del Tesoro Poliennale con scadenza nel marzo 2036.
Chiudiamo infine con quello più economico, che paga meno, sul mercato. Ci riferiamo al BTP con scadenza febbraio 2025.
Con una durata residua di poco meno di 5 anni, anche il valore della cedola fissa è molto basso (0,35%).
Per ogni Buono del Tesoro Poliennale con scadenza nel febbraio 2025 posseduto, il risparmiatore riceve ogni sei mesi la metà di 3,5 euro (1,75 euro lordi). In pratica una colazione al bar!
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