Superbonus 110%, allarme rosso con fiammata prezzi delle materie prime

Per la compensazione dei bonus edilizi ora è attivo il reset telematico delle opzioni

In Italia l’incentivazione che è rappresentata dal Superbonus 110% sta aiutando nel nostro Paese il settore delle costruzioni a risollevarsi da una lunga crisi, ma nello stesso tempo ad emergere è il problema relativo alla fiammata dei prezzi della materie prime. Rincari che rischiano di azzoppare il Superbonus 110% in accordo con i dati di un’indagine che è stata condotta dalla CNA.

Fiammata dei prezzi delle materie prime per le imprese edili e delle costruzioni

In altre parole, secondo la CNA l’aumento dei prezzi delle materie prime potrebbe depotenziare l’efficacia del Superbonus 110%, e quindi la portata espansiva dell’agevolazione. E questo perché si registrano, a carico delle imprese edili e delle costruzioni, rincari un po’ su tutta linea. Dal legno ai materiali termoisolanti, e passando per i metalli e per i materiali per gli impianti.

La portata espansiva del Superbonus 110% è ora a rischio, ecco perché

Al riguardo la CNA segnala una rilevante riduzione dei margini di profitto per le imprese che operano nella serramentistica, nell’edilizia e nell’installazione impianti. Con le speculazioni sui prezzi delle materie prime che, di conseguenza, da un lato rischiano di azzoppare il Superbonus 110%, e dall’altro di generare effetti negativi sull’occupazione, sui consumi, sul PIL italiano e, di riflesso, pure sulle entrate fiscali per le casse dello Stato.

I dati e le stime della CNA emergono da ‘La ripresa del settore delle costruzioni tra agevolazioni e aumenti delle materie prime‘, un’indagine del proprio Centro Studi che è stata realizzata su un campione rappresentativo di imprese artigiane, di micro e di piccole imprese della filiera.

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