Allarme mutui casa, i finanziamenti ipotecari a tasso fisso sono sempre più costosi

I tassi di interesse di mercato aggiornati, dai BTP ai mutui passando per i BOT

Si mette male in Italia per i finanziamenti ipotecari, ed in particolare per i mutui a tasso fisso. Dall’ultimo rapporto Mutui CRIF-Mutuisupermarket, relativo al primo trimestre del 2022, infatti, per i mutui a tasso fisso, in termini di costi, siamo tornati ai livelli di 2-3 anni fa. E questo, in particolare, dopo che per l’IRS c’è stato un aumento di oltre 100 punti base.

Mutuo a tasso fisso in oltre 9 casi su 10 per quel che riguarda le nuove erogazioni

Dal rapporto CRIF-Mutuisupermarket è emerso che attualmente i finanziamenti ipotecari con la formula del tasso fisso coprono oltre il 90% delle erogazioni di nuovi mutui. Mentre per fascia di età sono i mutui under 36 che continuano ad essere trainanti per quel che riguarda le richieste. Con una percentuale, nel primo trimestre del 2022, pari a ben il 44% del totale per le richieste di mutuo attraverso il canale online.

CRIF e Mutuisupermarket prevedono ulteriori aumenti di costo per il tasso fisso

Per il futuro, inoltre, MutuiSupermarket e CRIF stimano ulteriori aumenti proprio per i finanziamenti ipotecari a tasso fisso. E questo perché in genere le banche non aggiornano i tassi di interesse applicati in tempo reale. Ma con una cadenza periodica che in genere si aggira tra i 30 ed i 45 giorni.

In altre parole, la recente impennata dell’IRS non è stata ancora completamente incorporata nell‘offerta di mutui a tasso fisso delle banche operanti in Italia. Infine, dal fronte del mercato immobiliare, MutuiSupermarket e CRIF hanno rilevato che restano in essere le dinamiche di crescita che hanno caratterizzato l’intero 2021.

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