Google Presenta i Pixel 4: il Momento Giusto per Fare Trading su Big G?
Dopo lunghe indiscrezioni, qualche ora fa Google ha finalmente tolto il velo su Pixel 4 e Pixel 4 XL, i suoi nuovi smartphone di fascia alta, dotati di alcune nuove funzionalità, come il controllo dello smartphone attraverso un sensore di movimento in grado di intercettare i gesti delle mani.
Ma potrebbe essere questo il momento giusto per fare trading su Google, soprattutto tenendo conto che Huawei è rimasta sulla lista nera degli Stati Uniti, limitando così il suo accesso alla tecnologia americana, e che è stata costretta a rilasciare sul mercato la sua ammiraglia Mate 30 senza licenza per le applicazioni di Google?
Ricordando che è possibile fare trading gratis su Google attraverso i migliori broker al mondo, come 24option (clicca qui per il sito ufficiale) e eToro (clicca qui per il sito ufficiale), forse la risposta è positiva, almeno stando a molti analisti americani, che non mancano di sottolineare come quanto accaduto a Huawei abbia lasciato un vuoto, in particolare in Europa, sul quale i Pixel 4 potrebbero trarre vantaggio.
Google Pixel 4, le difficoltà di Huawei sono un vantaggio
In altri termini, Google potrebbe approfittare del blacklisting statunitense di Huawei per guadagnare quote di mercato con il suo nuovo smartphone di punta, in particolare nel vecchio Continente.
“Con Huawei di fronte a sfide enormi, in particolare in Europa, ora è il momento di Google di spostare l’ago della bilancia sui Pixel“, ha dichiarato in una nota Geoff Blaber, vice presidente della ricerca americana al CCS Insight.
Tuttavia, non mancano le sfide per la società di Mountain View che, su tutte, deve affrontare la mancanza di relazioni con gli operatori di telefonia mobile, in grado di frenare il percorso dell’azienda nella strada che potrebbe condurla a diventare un player di riferimento globale.
Insomma, anche con le difficoltà dell’operatore cinese, Google non sembra avere vita facile. La sua strategia per gli smartphone, sotto le sue linee Nexus, non era particolarmente efficace, tanto che in alcuni casi i Nexus sono stati utilizzati quasi come “test” per mostrare ciò che il suo software Android aveva da offrire, in maniera tale che altri produttori potessero sposare il sistema operativo mobile del robottino verde. Solo di recente, con la linea di telefoni Pixel, Google sembra voler fare sul serio.
Il nodo degli operatori di telefonia mobile
Al di là di quanto sopra, il vero nodo da sciogliere per Google è la disponibilità di contratti con operatori telefonici a cui abbinare i Pixel. In molti Paesi europei, come l’Italia, gli operatori sono infatti una chiave fondamentale per il successo di telefoni di fascia alta, perché offrono contratti a tempo determinato con pagamenti mensili che spesso rendono il dispositivo più accessibile per i consumatori.
Al suo evento di lancio Google ha sì annunciato che il Pixel 4 sarebbe stato fornito in accordo con un certo numero di operatori statunitensi, tra cui AT&T e Verizon, ma poco è stato detto sui vettori europei, che dovrebbero essere piuttosto scarsi, in numero. Tanto è comunque bastato per smuovere la borsa statunitense e i relativi indici di borsa.
“Dobbiamo tenere a mente che questi due fornitori (Google e Huawei) competono su due campi di battaglia diversi: tre telefoni Pixel su quattro sono venduti negli Stati Uniti, mentre Huawei è di fatto inesistente“, ha detto Bryan Ma, vicepresidente della ricerca sui dispositivi, CNBC. “Al contrario, una delle punte di diamante dello slancio di Huawei all’estero è l’Europa, dove la linea Pixel di Google ha avuto una presenza limitata“, ha poi aggiunto.
“La maggior parte dei vettori annunciati ieri sera erano basati negli Stati Uniti. Quindi, se le priorità di Google sono ancora concentrate lì, è improbabile che prendano molta quota di mercato da Huawei“, ha concluso Ma.
La resilienza di Huawei
Da parte sua, Huawei è rimasto relativamente resiliente dinanzi a tutto quanto accaduto intorno a lui. Nel secondo trimestre del 2019 era ancora il secondo operatore di smartphone più grande del mondo. Tuttavia, bisogna anche notare che il Mate 30, che non ha una licenza per le applicazioni di Google, è stato rilasciato nel terzo trimestre. E che le società di analisi devono ancora rilasciare le loro stime sul trimestre in questione.
Huawei ha rilasciato il proprio sistema operativo chiamato HarmonyOS in agosto. L’azienda ha insistito in diverse occasioni sul fatto che desidera ancora utilizzare l’Android di Google, ma il cambio netto e radicale nei confronti del sistema nativo sembra essere dietro l’angolo.
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