Recensione Brickstarter | Progetto Innovativo per Investire nell’Immobiliare
Brickstarter è un progetto innovativo che permette di investire nell’immobiliare secondo una formula abbastanza inedita, che mescola le dinamiche dell’investimento speculativo con il crowdfunding. Come team di toptrading.org pensiamo che valga la pena analizzarlo a fondo, descrivendo il meccanismo di funzionamento e indagando sulle reali opportunità di guadagno.
Che Cos’è Brickstarter?
Brickstarter è una società con sede in Spagna specializzata in investimenti immobiliari. Di fatto, acquista immobili, li ristruttura e li vende per generare del surplus. Fin qui, tutto nella norma, se non fosse per i servizi rivolti alla gente comune, ai risparmiatori e agli investitori. Infatti, si pone lo scopo di “raccogliere capitale”, secondo una formula simile al crowdfunding. E’ qui che il gioco si fa interessante. Infatti, il singolo può versare denaro, che verrà investito nelle attività di acquisto e di ristrutturazione, per poi partecipare ai profitti insieme alla società.
Brickstarter è stata fondata di recente ma è riuscita a entrare a regime in poco tempo, ponendosi come una realtà in grado di far parlare di sé e attirare investitori piccoli e grandi. C’è da dire che il team vanta anni e anni di esperienza nel settore immobiliare e dispone quindi di un know-how imponente.
Come Funziona Brickstarter dal Punto di Vista degli Investitori?
Brickstarter in realtà si rivolge a due categorie di persone: gli investitori (o aspiranti tali) e i proprietari di casa. Rappresentano le due facce della stessa medaglia, due componenti fondamentali del progetto Brickstarter, ma sono soggetti a dinamiche differenti e ad altrettanto diverse modalità di guadagno. Dunque, è bene analizzarle una per volta. Iniziamo dai meccanismi di funzionamento lato investitore.
L’investitore scegliere un progetto, tra quelli messi a disposizione nel portale di Brickstarter. Il progetto comprende l’acquisto di un immobile e la sua ristrutturazione, o solo la sua ristrutturazione nel caso in cui l’immobile sia già nella disponibilità della società. Può versare, ovvero investire, la cifra che più preferisce, posto che l’investimento minimo è comunque di 50 euro. Si tratta comunque di una cifra bassissima, il ché fa di Brickstarter una realtà alla portata di tutti.
Come si Sviluppa l’Investimento?
A questo punto… Non deve fare nulla. Del resto, ovvero delle eventuali trattative per acquistare l’immobile e delle successive attività di ristrutturazione, si occupa la società. La buona notizia è che l’investitore guadagna fin da subito, quando tutte le operazioni sono in itinere. Per la precisione, gode di un rendimento pari al 5% annuo. Il guadagno vero, tuttavia, arriva quando l’immobile è pronto per essere affittato o, perché no, venduto.
Per inciso, la società si occupa solo di immobili sfruttabili a fini turistici, che sono quelli che rendono di più.
Il progetto si conclude in ogni caso quando l’immobile viene venduto. Ci possono volere anni, ma in quel caso il guadagno è assicurato, in quanto – secondo le più banali logiche dell’investimento immobiliare – si procede con la vendita solo quando può generare un ricco surplus.
Il meccanismo, dunque, è molto semplice. Certo, è gravato da alcuni difetti, che però sono strutturali e non dipendono dalle scelte di Brickstarter. Per esempio, i fondi sono “bloccati” fino a quando il progetto è concluso. Una volta versato il denaro, insomma, non è possibile recuperarlo.
Come Funziona Brickstarter dal Punto di Vista dei Proprietari di Casa?
Brickstarter mette a disposizione i suoi servizi anche per chi sta dall’altra parte della barricata, ovvero i proprietari di casa. O, per meglio dire, chi vorrebbe vendere. In questo caso, però, funziona esattamente come una società di investimenti immobiliari. Dunque, valuta l’immobile, lo prezza, negozia con il proprietario di casa e finalizza l’acquisto.
Di buono c’è che Brickstarter è specializzato anche e soprattutto in appartamenti da ristrutturare, dunque non si tira indietro di fronte a un edificio “problematico” e su cui è assolutamente necessario intervenire.
Ha Senso Investire nell’Immobiliare?
Chi entra in contatto con Brickstarter viene spesso colto da un dubbio, che nasce da alcune credenze insite nell’immaginario collettivo e da alcuni pregiudizi. Vale davvero la pena investire nell’immobiliare al giorno d’oggi? La domanda è più che legittima, se si pensa alla diffusione di strumenti di investimento sempre più vari e sofisticati, magari mediati dalle dinamiche digitali. A frenare l’investitore è anche la convinzione che l’immobiliare, il caro vecchio “mattone” non renda più come un tempo.
La realtà è più complessa di così. E’ vero che l’immobiliare sperimenta ormai da molti alcune difficoltà, ma ciò riguarda una parte del settore. Nello specifico, il patrimonio urbanistico vecchio e non soggetto a interventi di ristrutturazione, prettamente a uso residenziale.
Cosa fa Brickstarter in Concreto?
Brickstarter gioca su un altro tavolo. In primo luogo, ristruttura sempre (o almeno dove ve ne sia bisogno) gli immobili, superando dunque abbastanza in fretta un primo collo di bottiglia. In secondo luogo, il suo modello di business prevede lo sfruttamento intensivo del contesto turistico. In buona sostanza, tutti gli appartamenti che acquista sono siti in località turistiche.
Ora, il turismo ha sofferto in questi anni di pandemia. Dunque, vi sono ampie possibilità che da qui al prossimo futuro vada incontro a una crescita intensa. La gente ha voglia di viaggiare, dopo tanti anni di isolamento, e finalmente può farlo.
Ovviamente, la sicurezza totale non esiste nemmeno per gli utenti di Brickstarter. Parliamo di prospettive di guadagno, non di guadagno assicurato. Di certo, però, i servizi proposti da Brickstarter non hanno niente da invidiare ad altri servizi di investimento, riguardanti magari settori completamente diversi.
Un Giudizio su Brickstarter
Vale la pena, giunti a questo punto, tirare le fila del discorso e passare in rassegna i pro e i contro di Brickstarter. Posto che il servizio ha comunque senso di esistere, nel senso che il modello di business è assolutamente sostenibile.
Tra i vantaggi, troviamo l’originalità della formula, che è anche semplice da fruire. L’investitore non deve fare altro che scegliere un progetto, o per meglio dire un immobile, e versare del denaro. Riceverà rendimenti durante le opere di ristrutturazione e condividerà i profitti quando l’immobile verrà sfruttato economicamente. Ovviamente, condividerà anche la plusvalenza scaturita dall’eventuale vendita.
Un altro vantaggio riguarda la barriera all’entrata, che è molto bassa. Infatti, l’investimento minimo è di 50 euro, che è davvero una cifra alla portata di tutti. Dunque, Brickstarter permette di investire nell’immobiliare anche in assenza di capitali importanti.
Difetti di Brickstarter
Per quanto concerne i difetti se ne segnalano tre. In primo luogo, i fondi sono bloccati fino a quando non viene finalizzata la vendita dell’immobile. In secondo luogo, non vi è alcune buy back guarantee. Con questa espressione si intende la possibilità di essere risarciti nel caso in cui l’investimento non si rivelasse performante.
Ora, la buy back guarantee è riservata quasi esclusivamente a investimenti caratterizzati da un rischio alto, e non è il caso (almeno in linea teorica) dell’immobiliare. Tuttavia, la sua assenza, anche solo a livello di sicurezza percepita, si potrebber far sentire.
In ultimo, il sito è solo in inglese, spagnolo e tedesco il che potrebbe rappresentare qualche ostacolo per quegli italiani che non hanno conoscenza di queste lingue.
Ricapitolando, Brickstarter merita di essere preso in considerazione. Ovviamente, la scelta se aderire o meno al progetto sta al singolo, ma certo si tratta di un progetto almeno potenzialmente valido, anche grazie al supporto dell’Unione Europea che ne ha finanziato il lancio.
Domande Frequenti (FAQ)
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Tecnicamente, Brickstarter è una società di crowdlending. In buona sostanza, raccoglie il capitale degli investitori per acquistare immobile, ristrutturarli, metterli in affitto e infine venderli. Ovviamente, condivide i guadagni con gli investitori.
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Gli investitori possono scegliere liberamente i progetti tra quelli presentati nella piattaforma. In buona sostanza, investendo su un progetto, ovvero su un immobile, si finanzia l’acquisto e la ristrutturazione.
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Di base, dunque ancora prima che l’immobile entri a regime, si percepisce il 5% lordo all’anno. Una volta che l’immobile è pronto per essere sfruttato economicamente, si condivide insieme agli altri investitori e alla società tutto il reddito che genera.
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La risposta è no. I fondi sono bloccati fino alla conclusione del progetto, che avviene in seguito alla vendita.
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La risposta esatta è: dipende. Ovvero, da come si agisce e da come si investe. L’immobiliare turistico, vista la possibilità di viaggiare più o meno liberamente, se la passa certamente meglio rispetto all’immobiliare residenziale.
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