2021: Quanto si può Prelevare in Banca?

prelevare in banca

Il denaro contante, per via delle restrizioni sempre maggiori in Italia volte a limitare riciclaggio ed evasione fiscale, fa sempre più fatica a circolare. C’è chi ha rimediato usufruendo di pagamenti tramite carta di credito e chi preferisce ancora l’utilizzo dei contanti. Tuttavia, coloro che non si sono ancora rassegnati alla limitata circolazione delle banconote, dovranno prendere atto dei limiti imposti sul prelievo di contanti. L’obiettivo di questo articolo è quello di capire quanto è possibile prelevare dalla propria banca, quali sono i limiti in termini di tracciabilità e quali sono le operazioni che potrebbero dare nell’occhio e far sì che vengano avviate segnalazioni.

Per quanto concerne il limite di prelievo contanti, ad oggi non esistono limiti che impongono un limite preciso. Nonostante ciò, vi sono una serie di fattori che possono influenzare la possibilità di effettuare prelievi bancari, tra cui: i limiti nell’utilizzo di contanti previsto dalla legge, la presunzione di evasione, i limiti ai prelievi imposti dalle banche e l’obbligo di segnalare all’UIF operazioni potenzialmente sospette. Per quanto riguarda il limite all’uso dei contanti previsto dalla legge, a ridurre tale limite è stato il decreto fiscale 2020. Oltre questo limite, infatti, è necessario utilizzare metodi che siano tracciabili, dunque bonifici o carte di credito.

Inizialmente il limite all’utilizzo di denaro contante era fissato a 5000 euro. Successivamente è stato ridotto prima a 999,99 euro dal Governo Monti e, in seguito, a 3000 euro da Renzi. Successivamente, a partire da luglio 2020, i limiti all’utilizzo dei contanti sono stati ridefiniti, venendo fissati a 2000 euro. Tuttavia venne stabilita anche una sanzione variabile tra i 2000 e i 5000 euro per eventuali violazioni. Infine, si prevede che a partire dal 2022 la soglia limite sarà modificata in 1000 euro e la sanzione prevista per chi violerà tale limite varierà tra i 1000 e i 50.000 euro.

Ad ogni modo, il prelievo di contanti di per sé non è una trasgressione. La trasgressione, infatti, consiste nel trasferimento di denaro tra soggetti diversi. Dovranno, quindi, essere presenti due soggetti: uno che procede al versamento del denaro e l’altro che lo riceve. Dunque, di per sé, prelievo e versamento non costituiscono trasgressione in quanto tali operazioni, come chiarito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, non sono trasferimenti tra soggetti diversi.

Segnalazione all’UIF, Presunzione di Evasione e Limiti ai Prelievi Imposti dalle Banche

Secondo la normativa antiriciclaggio vigente, le banche sono obbligate a segnalare periodicamente all’UIF presunte operazioni sospette. All’interno di queste ultime, rientrano: operazioni bancarie pari o superiori a 10.000 euro, anche in maniera frazionata, purché siano state effettuate tramite pagamenti o prelievi superiori a 1000 euro. In virtù di ciò, è consigliabile effettuare sempre prelievi entro i 1000 euro e utilizzare, per effettuare transazioni che superino i 1000 euro, esclusivamente metodi che possano essere tracciati. Per quanto riguarda la presunzione di evasione, l’Agenzia delle Entrate può scegliere di applicare sulle aziende la presunzione di evasione nel caso in cui ad essere effettuate siano operazioni in contanti superiori a 1000 euro al giorno e a 5000 euro al mese.

Le aziende, dunque, dovranno effettuare le transazioni tramite metodi tracciabili e dovranno conservare fatture e scontrini per testimoniare le avvenute spese in contanti. Infine, per quanto concerne i limiti ai prelievi imposti dalle banche, al fine di consentire l’operatività degli sportelli automatici, i clienti vengono obbligati dalle banche ad effettuare un numero definito di prelievi giornalieri. Alcune banche, inoltre, possono imporre anche un limite di prelievi mensile. Per consultare tali limiti, è possibile consultarli all’interno del foglio informativo del conto corrente o della carta di credito.

Se il cliente dovesse avere necessità di prelevare somme di denaro superiori, sarà necessario recarsi presso lo sportello bancario per effettuare la transazione. Se, tuttavia, vi è la necessità di prelevare un’ingente somma di denaro, la banca può imporre al cliente dei tempi di attesa e richiedere informazioni dettagliate sull’impiego futuro dei fondi.

Privati e Aziende: Le Differenze

Le misure attualmente presenti rispetto alla tracciabilità dei pagamenti, come abbiamo avuto modo di vedere, sono davvero stringenti. Nonostante, infatti, la legge non stabilisca un limite sui prelievi, la banca potrebbe richiedere informazioni rispetto a prelievi potenzialmente strani. Al fine di evitare problemi, il nostro consiglio è quello di utilizzare metodi tracciabili per effettuare pagamenti ingenti, tra cui: assegni, carte di credito e bonifici bancari. In questo modo le tue transazioni potranno essere facilmente giustificabili, nel caso in cui dovessi fornire giustificazioni alla tua banca.

Ma quali sono, dunque, i rischi correlati al verificarsi di un elevato numero di prelievi tramite contanti? Nel caso di clienti privati, la banca di appartenenza provvederà ad effettuare una segnalazione all’UIF nel caso in cui si presentassero operazioni pari o superiori ai 10.000 euro mensili. A questo punto partiranno i controlli al fine di escludere la presenza di condotte illecite come il riciclaggio di denaro.

Per quanto riguarda, invece, le imprese, superare il limite di 1000 euro per prelievi giornalieri e 5000 euro per prelievi mensili, può far scattare la necessità di un accertamento fiscale. L’ Agenzia delle Entrate, infatti, potrebbe chiedere una prova dell’uso che è stato fatto del denaro.

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