Come si fa una Fattura Elettronica per un Cliente Straniero?
Aziende e liberi professionisti che devono emettere fattura in Italia sanno come compilare questo documento in base al proprio regime fiscale. Realizzare fatture per l’estero, però, non è la stessa cosa, proprio come abbiamo visto nella precedente guida al reverse charge estero.
I moduli vanno infatti compilati in modo diverso in base al Paese a cui si fattura (considerando se è europeo o extraeuropeo) e aggiungendo alcune sigle. In realtà, non è così difficile eseguire questa operazione e, anche se non è obbligatorio emettere un documento fiscale elettronico per l’estero, bisogna comunque conoscere tutti i dettagli per evitare di sbagliare.
Esistono diversi metodi per poter essere a posto con il fisco. In questo articolo andremo a vederne alcuni considerando anche l’utilizzo di diversi prodotti.
Come Si Fa Una Fattura all’Estero?
La legge di bilancio 2018 ha introdotto l’obbligo di fatturazione elettronica per chi è in possesso di una partita iva.
Questa legge però non vale per l’estero. Inoltre, esistono delle categorie esonerate dalla compilazione della fatturazione elettronica e che possono ancora inviare una fattura cartacea ai propri clienti.
Va poi precisato che ogni fattura emessa influisce sull’esterometro, ovvero quel documento che va compilato all’Agenzia delle Entrate in caso si prestino servizi o si vendano prodotti dall’Italia all’estero.
Anche in questo caso esistono delle categorie che sono esentate dalla compilazione, ma certamente, per chi non è esonerato e deve inviare una fattura ad un cliente straniero, la strada più semplice è quella di pensare alla fatturazione elettronica. Vediamo meglio perché.
Fatturazione Elettronica in Italia: Come Si Fa?
Abbiamo visto che con la legge di bilancio 2018 la fattura elettronica è diventata obbligatoria. In realtà questo processo è stato graduale perché già nel 2015 il Ministero dell’Economia aveva messo a disposizione dei contribuenti un sistema di interscambio elettronico.
Nel 2019, poi, tutti hanno iniziato ad utilizzare questo sistema per le cessioni di beni e prestazioni verso i soggetti con sede in Italia. Come si fa una fattura di questo tipo? In realtà non è molto difficile.
Basta dotarsi di un programma specifico per la realizzazione di questo tipo di documenti e chiedere al cliente il codice di fatturazione elettronica che permetterà la trasmissione e la ricezione delle fatture in via telematica.
Il resto della compilazione è del tutto simile a quella di una fattura cartacea: servirà quindi la data, il numero della fattura, i dati del ricevente, la nota del lavoro, il prezzo e l’iva.
Perché Valutare la Fatturazione Elettronica per l’Estero?
Abbiamo visto che non c’è l’obbligo dell’invio di una fattura elettronica ad un cliente straniero. Eppure questa potrebbe essere una strada semplice da seguire perché comunque la fattura va emessa e la via telematica può essere quella più semplice.
L’invio della fattura cartacea, infatti, ha un costo e chi possiede già un programma per la fatturazione elettronica che usa abitualmente allora può utilizzarlo anche per i clienti stranieri. Ci sarà da inserire semplicemente un codice differente in base al Paese di destinazione (che cambia se è in Europa o non è un Paese europeo) ma la compilazione sarà poi la stessa che si segue per i clienti italiani. Una volta emessa e inviata, la fattura arriverà nella casella virtuale del destinatario.
Naturalmente bisognerà seguire un’unica numerazione progressiva delle fatture, rispettando le date di emissione, senza distinguere tra documenti destinati all’Italia e all’estero. Ovviamente, la scelta migliore andrà individuata con l’aiuto del proprio commercialista.
Qualche Consiglio per la Compilazione
Chi ha scelto di emettere fatturazione elettronica per i clienti esteri deve ricordarsi sempre di inserire alcuni dati nella compilazione. Se la compilazione è errata la fattura non arriverà al destinatario.
Cosa inserire:
- Codice destinatario: per l’estero basta inserire una sequenza di 7 caratteri “XXXXXXX”.
- Codice del Paese estero: segue lo standard ISO 3166- 1 alpha-2 code.
- Id codice: valore che identifica la controparte. Può avere fino a un massimo di 28 caratteri alfanumerici.
- Codice fiscale: solitamente si inserisce lo stesso valore del campo “IdCodice”.
- Indirizzo: basta selezionale la nazione (senza indicare la provincia).
- Cap: va inserito un valore generico: 00000.
Chi è Esonerato?
Non tutti devono emettere fattura elettronica. Chi ha una partita iva in regime di vantaggio (o dei minimi) e forfettario (con ricavi non superiori ai 65mila euro) non è obbligato a trasmettere elettronicamente questo documento.
Queste categorie, come specificato dalla circolare n. 14/E del 17 giugno 2019 emessa dall’Agenzia delle Entrate, non hanno neppure l’obbligo di compilare l’esterometro. Se, però, un professionista opera all’esterno con una partita iva in regime dei minimi e forfettario può non completare l’esterometro, ma dovrà comunque emettere fattura inviando un documento cartaceo.
Quali Programmi Usare?
Esistono diversi programmi che consentono di creare e inviare fatture elettroniche. Ci sono provider, come Aruba, che offrono un servizio ad un prezzo ragionevole, oppure programmi forniti dalle associazioni di categoria o dai propri commercialisti. Per scegliere l’ideale è valutare la facilità del programma e l’utilizzo che se ne deve fare mensilmente.
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