La Volatilità nel Trading: Un Fattore Da Considerare Prima Di Investire
Molto spesso quando si parla di mercati finanziari particolarmente turbolenti, a tali contenuti su cui piazzare i propri investimenti viene associato il termine “volatilità“. In questo articolo, dopo aver dato una definizione chiara ed esauriente cercheremo di scoprire in che modo i trader possono sfruttarla a proprio favore.
Senza entrare troppo in questioni tecniche, possiamo affermare che la volatilità è data dallo scostamento del prezzo o del rendimento rispetto al suo valore medio che si registra in un determinato periodo (come notiamo qui sotto nell’esempio relativo alla Brexit) In poche parole essa si fa riferimento all’oscillazione dei prezzi degli asset finanziari. Un mercato è altamente volatile se il valore degli asset finanziari oscilla in maniera repentina in un intervallo di tempo piuttosto ridotto. Può essere un esempio concreto il trend di una determinata coppia di valute che prima, al momento del cambio, si impenna per poi crollare e nel giro di poco tempo intraprendere un’altra risalita.
Nel trading online, questo, è un concetto che deve essere preso in considerazione da ogni trader che investe in borsa. Questo fattore consente di determinare gli istanti migliori per assumere una posizione sugli attivi, tenendo conto della dinamica dei movimenti sul mercato della borsa. Grazie alla volatilità è possibile conoscere la forza dei movimenti o le variazioni della quotazione di un attivo in un determinato momento. Il calcolo avviene su base giornaliera, anche se il periodo di analisi può subire delle variazioni a seconda della natura del mercato che forma oggetto di studio.
La volatilità è un elemento fondamentale per conoscere la stabilità o l’instabilità di un determinato mercato. Nei mercati con forte volatilità, saranno più ampi i movimenti osservati. Risulta molto interessante, quindi, negoziare nei momenti in cui si registra una maggiore volatilità. L’analisi della volatilità è uno strumento ormai molto adoperato dai trader professionisti per orientare le proprie operazioni di investimento.
L’Analisi della Volatilità Storica E di quella Implicita
Ne esistono: quella storica e quella implicita, a cui rispondono due tipologie di analisi altrettanto diverse. L’analisi della volatilità storica studia il fenomeno in un momento antecedente a quello corrente. L’analisi si sposta sul trend di un determinato titolo in un recente passato, in modo tale da ottenere delle indicazioni utili su come reagisce il mercato in funzione di determinate componenti. Al fine di porre in essere questo tipo di analisi, è necessario impiegare il calendario economico, come propone ad esempio eToro, ed effettuare delle comparazioni tra i periodi in cui si è registrata una forte volatilità seguita da una più debole, sulla base degli eventi che si sono configurati.
Grazie a questo confronto è possibile ottenere delle tracce su come il titolo si può comportare quando si verifica lo stesso evento configuratosi in passato. Un buon trader sa bene, però, che non si può limitare soltanto all’analisi storica, per effettuare i propri investimenti sui mercati, in quanto vi sono altri elementi da tenere in considerazione che possono incidere sul cambiamento del livello di volatilità registrato. Un livello corretto, da prendere in considerazione sia nell’attualità che in un prossimo futuro, si ottiene mettendo insieme tutti i fattori.
Quando si parla della volatilità implicita, non si fa altro che indicare la volatilità futura sul valore di un attivo. Il calcolo di questo tipo di volatilità avviene attraverso la differenza tra domanda e offerta. Quella implicita richiede sia un’analisi tecnica sia un’analisi soggettiva da parte del trader che si basa sulle sue personali percezioni dei mercati. Soltanto così sarà possibile ricevere un’indicazione affidabile. Al fine di orientare le proprie conclusioni, il trader si può servire degli avvenimenti più rilevanti previsti nel breve periodo.
I principali fattori, che stanno ad indicare una forte volatilità di un mercato, sono sicuramente gli effetti di annuncio. Ai fini dell’analisi della volatilità implicita, risulta indispensabile informarsi sugli avvenimenti futuri attraverso la consultazione regolare di un calendario economico facilmente reperibile sul web.
Ai fini del computo del livello di volatilità, il trader può fare ricorso agli indicatori tecnici che in passato hanno dimostrato di essere efficaci e, per tale ragione, sono adoperati dagli esperti professionisti di settore. Le piattaforme di trading online, così come le banche sul web, mettono a disposizione degli strumenti gratuiti, come gli indicatori, per calcolare la volatilità. L’utilizzo di tali strumenti va combinato con le personali percezioni del trader, il quale deve essere intuitivamente in grado di prevedere in che modo reagiranno gli altri investitori sul medesimo mercato di riferimento.
La Volatilità come Segnale Utile per Fare Trading
Analizzando in modo accurato la volatilità su una coppia di valute, il trader può stabilire in che momento effettuare l’accesso o l’uscita dal mercato. Quando si fa Scalping sul Forex conviene trattare nei periodi in cui si registra una forte volatilità. Quando invece si fa Swing Trading è meglio operare nei momenti in cui il mercato mostra un trend piuttosto calmo. Dal livello di volatilità dei mercati dipende anche la durata del trading: nei momenti di forte volatilità, infatti, i guadagni possono aumentare nel breve periodo. Quando la volatilità è bassa, invece, si creano le condizioni favorevoli per generare dei profitti nelle posizioni più lunghe.
Gli Indicatori di più Affidabili
Ai fini della determinazione del livello di volatilità di un attivo, vi sono degli indicatori tecnici che il trader può adoperare per fare trading. Uno di questi, per esempio, è l’indicatore di Sar Parabolico. Grazie al suo utilizzo è possibile conoscere quali sono i migliori punti di accesso e di uscita dal mercato. Un altro indicatore utilizzato dai trader professionisti è il Momentum. Quest’ultimo compare sui grafici visualizzabili all’interno dei principali siti di broker e consente di stabilire con quale velocità cambia il trend sul mercato. I valori con cui viene manifestata la variazione sono espressi da questo indicatore sotto forma di percentuale, mettendo al rapporto la quotazione attuale del mercato con quella dei periodi passati.
I trader, considerata la loro semplicità con cui vengono possono essere interpretati dal punto di vista grafico, utilizzano come indicatori anche i canali di volatilità. Gli indicatori sono tracciati da linee grafiche con cui viene rappresentata la volatilità al di sopra e al di sotto della quotazione dell’attivo osservato. Quando la volatilità tende ad aumentare, queste linee si allargano progressivamente. Man mano che la volatilità si riduce le linee tendono a respingersi sempre più. I canali più utilizzati dai trader professionisti, per analizzare la volatilità dei mercati, sono le bande di Bollinger e il canale di Keltner.
Per i trader alle prime armi gli indicatori di volatilità più importanti sono le medie mobili. Questi strumenti consentono di interpretare in maniera più semplice i mercati e i loro trend, nonché di calcolare la volatilità prendendo in considerazione la distanza tra due medie mobili. Come si può notare esistono tanti indicatori tecnici da utilizzare per analizzare la volatilità dei mercati in cui operare i propri investimenti.
Negli investimenti di Trading, ogni indicatore presenta le proprie caratteristiche. La sua scelta dipende molto dalla facilità con cui il trader è in grado di comprenderlo e di interpretarlo in maniera corretta e in un intervallo di tempo ridotto. Si consiglia di provare più indicatori per individuare quello più confacente ai propri interessi e più compatibile al proprio profilo di investitore.
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