Short Selling, Cos’è E Come Si Fa Trading Online Allo Scoperto

Short Selling

La vendita allo scoperto, o short selling, è una componente essenziale nelle strategie di trading online, visto e considerato che – come noto – i mercati “vanno” in entrambe le direzioni. In alcune strategie di investimento, dunque, essere in grado di vendere correttamente allo scoperto è vitale per ottenere i migliori profitti.

Tuttavia, nonostante l’importanza dello short selling, molti trader preferiscono non vendere allo scoperto, anche quando possono. A volte non lo fanno perché sono preoccupati dai rischi correlati, oppure perché ritengono che la vendita allo scoperto non sia strettamente correlata con la loro strategia. Alcuni trader non vogliono invece vendere allo scoperto perché credono che sia difficile ottenere un profitto con questo metodo. In altri casi, invece, molto più semplicemente, c’è del maggior ottimismo sul pensare che i prezzi degli asset cresceranno, piuttosto che pensare che i prezzi scenderanno.

Si tratta, quest’ultimo, di un atteggiamento valido soprattutto sul lungo termine. D’altronde, se oggi ci si domanda dove saranno le azioni Apple o Google tra 10 anni, la risposta è: probabilmente più in alto di quanto siano oggi!

È anche per questo motivo che la vendita allo scoperto è soprattutto legato a un concetto di trading speculativo di breve termine, piuttosto che di investimento di lungo termine. Insomma, se la vostra strategia è buy and hold, ovvero “comprare per tenere” le attività nel proprio portafoglio per qualche anno, non ha molto senso fare short selling.

Cosa succede con lo Short Selling

Ma qual è la meccanica delle vendite allo scoperto? In sintesi, la vendita allo scoperto comporta l’assunzione di un’attività finanziaria che il venditore non possiede. Il venditore allo scoperto prende dunque in prestito l’attività da un prestatore (ad esempio, una banca, un investitore privato, un broker, e così via) e la vende sul mercato. Quando una posizione short viene chiusa, o “coperta”, il venditore riacquista l’attività sul mercato e la consegna al finanziatore per soddisfare l’importo iniziale preso in prestito.

Ora, se il prezzo scende, il venditore allo scoperto realizza un profitto proprio mediante tale processo, perché il prezzo di acquisto era inferiore al ricavato della vendita iniziale. Se il prezzo sale, questo processo determinerà invece una perdita per il venditore allo scoperto perché i proventi iniziali della vendita saranno inferiori al prezzo di riacquisto.

Insomma, invece di “comprare alto, vendere basso”, l’obiettivo della vendita allo scoperto è quello di “vendere alto, comprare basso”.

Commissioni per lo Short Selling

Chiarito quanto sopra, poiché il prestito nella vendita allo scoperto ha un costo, ovvero c’è l’applicazione di una commissione associata ad esso, non si potrà che tenere conto anche di questa voce di onerosità per poter valutare la redditività netta della transazione.

Per esempio, per alcune azioni particolarmente liquide, la commissione potrebbe essere dell’1%-2% di interessi all’anno. Per le azioni che invece sono meno liquide, perché non ci sono molti volumi di transito, allora la commissione potrebbe essere esorbitante al punto da rendere poco convenienti le vendite allo scoperto.

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Dove si usa lo Short Selling

Lo short selling può essere usato in qualsiasi tipo di mercato. Tuttavia, la vendita allo scoperto è sicuramente più comune nei mercati azionari, in quelli valutari e in quelli dei futures. In altri termini, più generici, lo short selling si diffonde con particolare apprezzabilità in tutti quei mercati che non discriminano a seconda della direzione, che sono liquidi e i cui prezzi sono noti in tempo reale.

Quali sono i rischi dello Short Selling

Quando si acquista un’attività finanziaria, il rischio è limitato alla perdita del proprio capitale (potenzialmente, dunque, l’attività potrebbe avere un valore finale pari a zero). Tuttavia, quando si vende allo scoperto, si può, in effetti, perdere “più di tutto”, perché se si va “corti” e il prezzo del bene più che raddoppia, bisognerà corrispondere al proprio broker più del 100% del valore.

Fortunatamente, i broker aiutano a proteggersi da questo rischio richiedendo che i trader depositino un margine sul proprio conto, dimostrando così di poter fronteggiare eventuali perdite. Nel caso in cui i trader non rispondano alla margin call, i broker chiuderanno la posizione evitando così perdite ingenti.

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