Cos’è il Codice CRO del Bonifico Bancario?

Codice CRO

Nel momento in cui si effettua un bonifico bancario (come abbiamo già visto nella guida su come annullare un bonifico) non sempre l’accredito del denaro è immediato, a meno che non si scelga l’opzione del bonifico istantaneo, che però non è sempre presente per tutti i tipi di conti e per tutti gli istituti bancari.

Per questo motivo, è possibile che chi deve ricevere il pagamento richieda una ricevuta dell’avvenuto bonifico, e si tratta proprio del codice CRO, un acronimo che sta per Codice Riferimento Operazione.

Il CRO di un bonifico bancario è un codice ad 11 cifre che viene rilasciato dalla propria banca nel momento in cui si dispone un bonifico, e si può trovare nella ricevuta del pagamento, sia essa online oppure cartacea. In questo articolo, dunque, andremo a vedere come fare per fornire la ricevuta dell’avvenuto bonifico per i vari tipi esistenti di questa operazione, e quale nome specifico prendono i relativi codici.

I Tipi di Bonifici Bancari

Il bonifico bancario è un metodo di pagamento molto diffuso, che grazie all’evoluzione dell’home banking e del mobile banking può essere effettuato anche comodamente da smartphone o pc, senza doversi necessariamente recare in filiale. Si tratta di un metodo molto diffuso poiché consente di inviare e ricevere denaro sia all’interno del proprio Paese, sia all’estero.

Esistono quindi vari tipi di bonifico bancario, e ognuno possiede un codice che identifica l’operazione, e che quindi può essere utilizzato per fornire al ricevente una prova di aver disposto il pagamento. Il codice CRO è quello che si può trovare nei bonifici SEPA, ossia quei bonifici in euro disposti verso un conto corrente di un istituto bancario di un Paese appartenente all’area SEPA, dove gli standard sono uniformati a quelli dei bonifici interni e viene richiesto esclusivamente l’IBAN del destinatario.

L’area SEPA, ovvero Single Euro Payment Area, comprende tutti i Paesi dell’Eurozona, ma anche altri Paesi che hanno consentito l’utilizzo degli strumenti di pagamento SEPA, i quali sono basati su regole e standard comuni per quanto riguarda le tempistiche e i costi, uniformando così gli standard dei bonifici esteri a quelli dei bonifici domestici.

Anche quando si effettua un bonifico all’estero, la ricevuta dell’operazione contiene il codice di riferimento del bonifico, ma se così non fosse, è possibile rivolgersi alla propria banca per richiederlo. I bonifici esteri possono dunque essere interni all’area SEPA, oppure in un conto corrente di un Paese non appartenente all’area SEPA, e in questo caso oltre all’IBAN del destinatario viene richiesto anche il codice BIC SWIFT, ovvero un codice che identifica la banca a cui appartiene il conto corrente sul quale verrà accreditato il pagamento.

Un’altra tipologia di bonifico è quello postale, e anche per questo nella ricevuta sarà presente un codice CRO, che però in questo caso è di 15 cifre, perché contiene anche il codice di riferimento di Poste Italiane, ovvero 7601.

Dove Trovare i Codici di Riferimento del Bonifico Bancario

Come abbiamo appena visto, ogni tipo di bonifico bancario possiede un codice identificativo dell’operazione, che può essere fornito al destinatario come prova della disposizione del pagamento. In generale, questi codici possono essere trovati nella ricevuta del bonifico, ma se ci dovessero essere problemi a trovarlo, la cosa migliore è contattare la propria banca e farsi fornire il CRO del pagamento fornendo i dettagli del pagamento in questione.

Abbiamo anche visto che il codice CRO è una sequenza di 11 cifre, di cui le ultime due rappresentano il codice di controllo. Si tratta di un codice univoco, che quindi corrisponde solamente ad un’operazione, e la identifica senza alcun margine di errore. Questo codice si può trovare nella ricevuta che viene rilasciata dopo che si è effettuato un bonifico, e permette di dimostrare che il pagamento è stato disposto e preso in carico dalla banca.

Dal 2016, anno in cui è stata introdotta l’area SEPA, questo codice è inserito all’interno di un altro, chiamato TRN (Transaction Reference Number), che si presenta come un codice di 30 caratteri alfanumerici, di cui 11 corrispondono al CRO, e precisamente sono dal sesto al sedicesimo carattere, mentre quelli seguenti sono tutti delle lettere. Dunque, anche se nella ricevuta di avvenuto bonifico si trova solo il codice TRN, è possibile comunque ricavare autonomamente anche il codice CRO.

Il Codice CRI

Esiste poi un terzo codice che si può trovare nella ricevuta del bonifico, ossia il codice CRI, acronimo per Codice Riferimento Interno. Questo codice si trova quando si effettuano bonifici destinati ad un conto corrente appartenente allo stesso istituto bancario, mentre invece il CRO si riferisce ad operazioni tra conti correnti appartenenti a banche diverse. Chiaramente, anche il codice CRI ha la stessa funzione del codice CRO, ossia di identificare in modo univoco un’operazione e di poter essere usato come conferma di un avvenuto pagamento tramite bonifico bancario.

Dunque, fornendo uno di questi codici, a seconda della tipologia di bonifico effettuato, è possibile confermare al destinatario che il pagamento è stato effettuato, e che il trasferimento di denaro è stato preso in carico dalla banca.

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